Tra le escursioni che proponiamo, molte si svolgono in aree montane e, tra queste, un buon numero si trova nella Regione Abruzzo. L’escursione qui descritta, si sviluppa nel Sirente Velino, in un’area limitrofa al Parco Regionale e purtroppo ad esso esterna (ma comunque inserita in una Zona di Protezione Speciale, in base a una Direttiva Europea), nonostante il grandissimo valore naturalistico di questo settore.
Il Monte la Torricella, una cima secondaria del massiccio del Velino, si raggiunge con un’escursione piuttosto facile, ma offre panorami spettacolari: si tratta di cime che superano i 2000 metri, raggiungibili senza troppo sforzo!

Il percorso parte su strada sterrata, immergendosi da subito nel Bosco del Cerasolo, una delle aree forestali più importanti della zona. A un bivio si lascia la strada principale, proseguendo su una carrareccia in direzione dei monti più vicini. Continuando ad essere circondati da una bellissima faggeta, si arriva ad un fontanile, da dove la strada inizia a salire conducendoci alle prime ampie radure in mezzo al bosco. Siamo nella Valle di Morretano, che divide il Monte La Torricella dal Monte Puzzillo; da qui si prosegue, fin quando anche gli ultimi boschi lasciano il posto alle praterie di alta quota.

L’unico tratto di salita effettivamente un po’ ripido, ma comunque breve, è quello che ci conduce al Passo del Morretano a quasi 2000 metri di quota. Da qui il panorama si fa davvero interessante e dall’alto si domina la Valle Leona e la Valle del Puzzillo, dove passa il sentiero che, da Campo Felice, conduce al Rifugio Sebastiani, ben visibile da questo punto. Si prosegue con un sentiero a mezza costa, in leggera salita, fino a un’altra sella, da dove, con una piccola deviazione, si può arrivare fino alla Cima del Morretano, ad oltre 2000 metri di quota.

Il percorso principale prosegue lungo la cresta fino al Monte La Torricella, a quasi 2100 m. di quota, offrendo agli escursionisti panorami davvero mozzafiato, con una quantità infinita di cime, compresa quella del Velino, il bellissimo bosco del Cerasolo, fin quasi al lago della Duchessa. Così come è possibile osservare le cime di molti massicci montuosi limitrofi. Dalla cima del Monte la Torricella si può decidere di tornare indietro per il sentiero dell’andata, o proseguire per un percorso, purtroppo poco indicato e sconsigliato senza una profonda conoscenza del territorio.

Il gruppo del Velino si caratterizza per la sua incredibile vastità e viene considerato uno dei più estesi e imponenti dell’intero Appennino Centrale. Presenta un’orografia varia, aspra e tormentata a causa dell’azione dei fenomeni atmosferici e glaciali sulle rocce calcaree, di cui queste montagne sono composte: circhi, soglie rocciose, argini morenici, vasti brecciai, qui sono molto frequenti. La vegetazione è prevalentemente formata da estese praterie e molto scarsa salendo verso le alte quote, conferendo al territorio un aspetto desertico di grandissimo effetto. Nelle zone più riparate non mancano comunque importanti formazioni forestali, come il già citato Bosco del Cerasolo, o la faggeta della Valle di Teve.

L’area custodisce una fauna e una flora di assoluto rilievo. Sono infatti presenti tutte le specie tipiche della grande fauna Appenninica come l’Orso, il Lupo, il Cervo ed il Camoscio d’Abruzzo (riportato qui con un recente progetto di reintroduzione). Oltre a queste specie, proprio sul Velino ha avuto successo un progetto finalizzato alla reintroduzione del Grifone nell’Appennino Centrale, a cura del Corpo Forestale dello Stato, e ormai ampiamente diffuso in tutta l’area. Sono presenti poi molte altre specie tra le quali meritano una citazione il Falco Lanario, uno dei Falchi più rari d’Europa, l’Aquila reale, la Coturnice e il misterioso Gufo reale, ormai molto raro in gran parte degli Appennini. Sul Monte la Torricella, in particolare, non è difficile osservare rapaci in volo, tra i quali proprio il Grifone è tra i più frequenti, così come sono presenti diverse specie di mammiferi, come Cervo e il Lupo, dei quali si possono facilmente trovare le tracce.

Anche la flora del massiccio montuoso è di tutto rispetto. Sono state censite ad oggi 1570 specie di cui molte rare o endemiche; tra queste sono ben 116 le essenze floristiche censite che hanno rilevanza conservazionistica essendo endemismi, relitti glaciali, specie a distribuzione limitata. Tra le specie particolarmente rare si possono citare l’Astragalus aquilanus, presente unicamente in alcune aree montane abruzzesi, l’Adonide distorta presente unicamente in alcune aree dell’appennino centrale e l’Adonide vernalis, presente in Italia nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Parco Regionale del Sirente Velino. L’area è anche ricca di orchidee e narcisi e di altre fioriture di grande bellezza, come le peonie o alcune particolari varietà di viole.

Per tutti questi motivi su gran parte dell’area, è stato istituito un Parco Regionale e su tutto il comprensorio sono state istituite zone SIC (Sito di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zone a Protezione Speciale), in base ad alcune direttive della Comunità Europea.

Il Parco Regionale del Sirente Velino si estende su circa 54.400 ettari ed è caratterizzato da montagne dagli aspetti a tratti dolomitici, con vallate e altopiani carsici ricchi di natura, storia, e paesaggi di indubbio fascino. Un territorio che presenta ampi tratti di natura selvaggia e incontaminata, una fauna spettacolare, per chiunque voglia gustare un’immersione nella Wilderness.
All’interno del perimetro dell’Area Protetta sono inclusi i due massicci che danno il nome al Parco – il Sirente e il Velino – le cui cime rappresentano rispettivamente la quarta e la terza più elevata d’Abruzzo, e diverse altre elevazioni che superano i 2000 m.

L’orografia del territorio è molto complessa, ed è costituita da due catene montuose, principali ed una serie di sistemi secondari. I vari gruppi si orientano in maniera differente e si intersecano tra di loro, alternandosi ad ampi pianori carsici, prevalentemente erbosi, come quelli di Campo Felice, dei Piani di Pezza, o dell’Altipiano delle Rocche. Lasciando lo sguardo spaziare da una cima all’altra si ha la sensazione di un susseguirsi infinito di montagne senza soluzione di continuità.
Un sentiero, come molti in queste zone, che garantisce grandiosi panorami e una profonda immersione nella natura selvaggia.

CARATTERISTICHE TECNICHE: DIFFICOLTA’ PERCORSO: Escursionistico (E – riferimento alla tabella CAI al link https://it.wikipedia.org/wiki/Escursionismo#Italia ) LUNGHEZZA PERCORSO: 14 km DISLIVELLO: 550 mt DURATA PERCORSO: circa 6 ore + pausa pranzo PRESENZA GUADI: no

Per le uscite programmate su questa località, che vengono proposte almeno un paio di volte l’anno, invitiamo a cliccare QUI

Se vuoi organizzare questa escursione per i tuoi amici, per la tua famiglia, per un compleanno o per i tuoi colleghi di lavoro con il servizio di una guida escursionistica, puoi scriverci a info@camminesploratori.com

Testo: Alessandro Ammann
Foto: Alessandro Ammann e Pamela Lagalante

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