Ad essere precisi, l’escursione che presentiamo non si trova esattamente in Sabina, ma in un’area di confine, nella parte più settentrionale della Provincia di Roma che è comunemente chiamata “Valle Tiberina“, in quanto circondata in larga parte dal corso del fiume Tevere. E’ un suggestivo percorso ad anello che si prefigge di congiungere i due affascinanti borghi di Torrita Tiberina e di Filacciano, che dominano su questa zona.

Si parte dalla Stazione di Poggio Mirteto, utile e comoda per chi vuole intraprendere questo giro giungendovi in treno. Si prosegue poi per impegnare il ponte stradale che attraversa il Tevere ed impegnare una stradina che ci porta all’ingresso della Riserva Tevere Farfa. Non entriamo nella riserva, ma proseguiamo su una strada in salita che porta a Torrita, lungo la quale possiamo scorgere degli antichi ruderi romani.

Prima di entrare al paese, sulla destra possiamo notare il piccolo cimitero, che conserva le spoglie dell’ex-presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro, che in questi luoghi aveva comprato una casa e in cui spesso soggiornava con la famiglia.

Il centro storico medievale si sviluppa in senso longitudinale, costruito sulle alture che dominano la valle del Tevere e da cui si può contemplare lo splendido panorama della Riserva.

Troviamo anche la Chiesa di San Tommaso Apostolo, con facciata moderna ma in origine cappella del Castello Savelli. Conserva tele del Pinturicchio e del Maratta.


Proseguendo arriviamo all’ingresso del Palazzo Baronale Savelli, di cui si può osservare l’ingresso, mentre proseguendo su Via Aldo Moro possiamo scorgere vicoli particolari che con le tortuose scalette che danno accesso alle abitazioni ricordano le composizioni grafiche di M.C. Escher.

Uscendo dal borgo ci addentriamo nella zona residenziale e quindi il cammino prosegue per un pò su strada asfaltata fino ad arrivare alla Località I Boschetti, dove la strada termina e cede il passo a piccoli sentieri rurali, seminascosti dalla vegetazione, che ci portano verso la querceta delle Vallette. In lontananza, il Monte Soratte ci fa compagnia durante il nostro cammino.

Questa lunga strada di campagna, dopo il fitto bosco, rivela tutta una serie di piccoli campi coltivati a uliveti, e risalendo ci porta al borgo di Filacciano, da cui entriamo lateralmente per non rovinarci la sorpresa del centro storico.

A questo punto infatti il cammino è lungo e senz’altro sarà necessario fare una piccola sosta, magari al bar del paese che è nello stesso edificio dove c’è anche la sede comunale.

Riprendendo il cammino, possiamo vedere tutta la peculiarità del borgo di Filacciano il cui centro storico è praticamente incastonato dal Palazzo Del Drago. Tutto il borgo, sempre di origine medievale, affonda le sue radici in epoche remote e di cui si hanno scarse informazioni: ci sono teorie che affermano che l’origine del nome provenga dal popolo dei Falisci, altre che sia una derivazione di qualche stirpe di nobili romani. Il Borgo per come lo conosciamo fu rielaborato e ricostruito dalla famiglia Muti Papazzurri che lo possedeva, dopo che  per secoli era stato possedimento degli Orsini, signori anche dei feudi di Monterotondo, San Polo, Stimigliano, Collevecchio e Fianello.

I Muti Papazzurri ottennero da Clemente X (papa Emilio Bonaventura Altieri, lo stesso che diede anche impulso per la sua famiglia alla ristrutturazione di Monterano) la concessione al rifacimento del borgo con un lungo viale con due file di alloggi a due piani, che rendono ancora più imponente al visitatore l’aspetto della facciata del Palazzo Del Drago. Più che una via, è definita “piazza”, e dedicata al Re Umberto I.

Gli appassionati di cinema la ricorderanno per la scena che qui Federico Fellini decise di girare per il suo capolavoro 8 e 1/2 (che potete vedere qui) nel dialogo notturno tra Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale.

Impegnamo la grande scalinata che porta nel centro storico, e subito ai lati possiamo vedere le porte laterali del Palazzo del Drago con le loro caratteristiche maniglie; accanto una lapide marmorea ricorda che nel 1930 scoppiò un terribile incendo cui scamparono, salvati dalla popolazione locale, i figli del principe don Clemente Del Drago, Milagros, Francesco ed Alessandro.

Il centro storico è un autentico piccolo gioiello, e si vede la cura dei suoi abitanti nel mantenerlo sempre pulito e in ordine. Si nota anche l’ingresso dell’Oratorio dedicato a Sant’Egidio Abate.

Dopo la visita, si scende verso le campagne ma dal lato nord del paese, dove si può osservare la Valle del Tevere con il fiume che si contorce fino a formare il celeberrimo “fiasco“, e da cui si possono vedere anche i principali borghi della Bassa Sabina: Gavignano, Forano, Stimigliano.

Si arriva in un altro cimitero, quello del Paese, con all’interno l’antica Chiesa dedicata a sant’Egidio, che domina su una collina che affaccia ancora sul Tevere, edificata dai monaci di Farfa nel X secolo.

Quindi grazie all’imponente lavoro del Comune di Filacciano e dei suoi ragazzi, è stata riaperta una stradina comunale sterrata che ci porta nei campi a fondo valle; costeggiando il fiume in un lungo cammino possiamo godere dei numerosi affacci sul fiume, fino ad arrivare all’imponente acquedotto del Farfa, per poi superarlo e giungere di nuovo al ponte che abbiamo impegnato ad inizio escursione non prima di aver notato, passandoci sotto, le iscrizioni che ricordano le diverse alluvioni che fino al secolo scorso (ma in realtà ce ne sono state anche in tempi recentissimi) hanno interessato la zona.

CARATTERISTICHE TECNICHE:

DIFFICOLTA’ PERCORSO: Escursionistico (E – riferimento alla tabella CAI al link https://it.wikipedia.org/wiki/Escursionismo#Italia ) LUNGHEZZA PERCORSO: 14 km ad anello DISLIVELLO: 600 mt DURATA PERCORSO: circa 8 ore + pausa pranzo PRESENZA GUADI: no

Le strade sono tutte di proprietà pubblica tranne il passaggio tra la località “i Boschetti” e la località “i Valloni” che è in proprietà privata e per questo va richiesta autorizzazione.

Per le uscite programmate su questa località, che vengono proposte almeno un paio di volte l’anno, invitiamo a cliccare QUI

Se vuoi organizzare questa escursione per i tuoi amici, per la tua famiglia, per un compleanno o per i tuoi colleghi di lavoro con il servizio di una guida escursionistica, puoi scriverci a info@camminesploratori.com

Questa escursione si è potuta realizzare grazie alle amministrazioni e alle cittadinanze di Torrita Tiberina e Filacciano, e in particolare del Sig. Marco Maccaferri dell’Amministrazione Comunale di Filacciano e il Sig. Andrea Caprioli di quella di Torrita Tiberina.

Testo e foto di Davide Cutugno. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, di testo e foto senza autorizzazione.

WhatsApp chat