“Ebbene, ti confiderò, prima di lasciarti, che io vorrei essere scrittore di musica, vivere con degli strumenti dentro la torre di Viterbo che non riesco a comprare nel paesaggio più bello del mondo, dove l’Ariosto sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con tanta innocenza di querce, colli, acque e botri, e lì comporre musica l’unica azione espressiva forse, alta, e indefinibile come le azioni della realtà” (Pier Paolo Pasolini).

L’escursione qui proposta si concentra tutta nel territorio tra Bomarzo e Chia (frazione di Soriano nel Cimino); si tratta di luoghi abbastanza “gettonati” tra gli escursionisti del Lazio, e noi la abbiamo proposta in diverse versioni, negli anni, fino a giungere a quella che riteniamo il miglior itinerario possibile.
Il tema principale è qui Pierpaolo Pasolini e l’amore che aveva per questi paesaggi.

Si parte dal Parco delle Cascatelle di Chia, di recente costituzione su impulso dell’Università Agraria locale. Veniamo accolti in un comodo parcheggio e subito il giro comincia proprio alle cascate dei mulini che qui operavano. Lo scenario è molto suggestivo, il fosso del Rio insiste su un basamento di roccia vulcanica (qui domina il peperino) prodotta dal complesso vulcanico dell’attuale lago di Vico, dopo aver scavalcato la diga che serviva per alimentare gli edifici dei mulini più a valle, regala lo spettacolo di numerose piccole cascate, ideali anche per numerosi set cinematografici. Fu questo il luogo scelto dal regista e poeta di Casarsa per la realizzazione del suo “Vangelo secondo Matteo” (potete vedere la scena QUI), oltre che per la sua bellezza, per la facile comunicazione con la Strada Ortana.

E accanto alle cascatelle sorge la “Torre”, una costruzione di epoca medievale che Pasolini acquistò nel 1970 e rappresenta la sua ultima abitazione.

Seguendo il fosso del Rio, si possono scorgere altre costruzioni delle mole, pare attive almeno fino al 1940, e qualche grotta rupestre utilizzate in epoche diverse.

Si prosegue ancora e, salendo di livello, possiamo vedere il magnifico panorama che si può scorgere , con le frazioni di Chia e di Mugnano in Teverina (frazione di Bomarzo) che dominano sulla aspra valle fino al Tevere, e più oltre, le colline umbre.

Si cammina piacevolmente delle strade di campagna, per poi scendere dalla rupe con uno dei più antichi sistemi utilizzati per accedere a fondo valle: le vie cave.

Facendo attenzione a non perdersi, ecco che troviamo una imponente e misteriosa costruzione, chiamata comunemente “piramide etrusca”, in quanto, per le sue fitte scalinate, forse somigliante alle piramidi atzeche. In realtà questo altare sembra essere più antico e certamente il più grande tra numerose altre scalette scolpite sulle rocce di peperino che possiamo trovare in altre escursioni, sparse tra i territori di Bomarzo, Vitorchiano e Soriano, e che spesso vengono chiamate anche “sassi del predicatore“.

Lasciata la “piramide”, e risalendo sulla rupe, possiamo scorgere un abitato rupestre, ache questo abbastanza diffuso in queste zone. Gli abitati rupestri, che compaiono in epoche remotissime, erano un ottimo rifugio per pastori che frequentavano queste zone, e proprio il loro difficile accesso li rendevano senz’altro più sicuri.

Si giunge, una volta risaliti sulla rupe, ad una seconda via cava che ci porta nella località chiamata “Santa Cecilia” dove possiamo trovare i resti di una antica chiesa, con una serie di sepolture del primo medioevo. Ci possiamo divertire a scoprire, qua e là, diverse vasche scavate nel peperino probabilmente per lavorare l’uva o altri utilizzi.

Da questo momento in poi il percorso si fa più “ostico”: occorre seguire i pochi segnali negli alberi allo scopo di attraversare il Rio Maggiore; attraversamento che comunque ci è facilitato da un grande masso che sembra ostruire il torrente ma in pratica fa da ponte (in epoche remote sono stati ricavati persino degli scalini per facilitarne la progressione).

Quindi si sale una strada avvolta nella fitta vegetazione, alla volta del Borgo di Chia; la salita comunque non è così impegnativa.

Arrivati sulla piazza, ad accoglierci c’è il monumento a Pasolini installato nel 2009, e proseguendo si può visitare il borgo, ancora parzialmente diruto.

Splendido è il panorama sulla vallata che da qui si può osservare, e che mostra la natura anche calanchiva del posto; l’area della piramide è di fronte a noi e si nota chiaramente una frana che è avvenuta nelle sue vicinanze non molti anni fa.

 

Si prende infine la strada carrabile che ci porta verso la strada provinciale Ortana, fino all’ingresso del Parco delle Cascatelle, dove si conclude l’escursione.

CARATTERISTICHE TECNICHE

DIFFICOLTA’ PERCORSO: Escursionistico (E – riferimento alla tabella CAI al link https://it.wikipedia.org/wiki/Escursionismo#Italia ) LUNGHEZZA PERCORSO: 11 km DISLIVELLO: 400 mt DURATA PERCORSO: circa 7 ore + pausa pranzo PRESENZA GUADI: no

Non ci sono particolari difficoltà, come detto, tranne la percorrenza lungo il fosso di Rio Maggiore e la discesa verso Santa Cecilia e la Piramide che richiedono un minimo di esperienza con questo tipo di ambienti; l’escursione è in diverse proprietà private, che solitamente non fanno particolari problemi per una passeggiata a piedi; diverso è il discorso nel tratto delle Cascatelle e della Torre di Chia, che è in proprietà privata e per il passaggio, la visita e il parcheggio auto va corrisposto un biglietto di ingresso (v. https://www.cascatedichia.it/ )

Per le uscite programmate su questa località, che vengono proposte almeno un paio di volte l’anno, invitiamo a cliccare QUI

Se vuoi organizzare questa escursione per i tuoi amici, per la tua famiglia, per un compleanno o per i tuoi colleghi di lavoro con il servizio di una guida escursionistica, puoi scriverci a info@camminesploratori.com

Testo: Davide Cutugno
Foto: Davide Cutugno ed Eloisa Petricca.

Si ringrazia il Parco delle Cascate di Chia per la gentile collaborazione.

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